La Summer School propone uno studio sulle religioni e filosofie di culture native di varie parti del pianeta, con particolare riferimento alle tribù del Subcontinente indiano, alle popolazioni adivasi dell’Himalaya e ai gruppi indigeni della Malesia Peninsulare.
In questi ultimi decenni si è sviluppato un intenso dibattito riguardo le molteplici preoccupazioni dell’Antropocene: tsunami, terremoti, guerre, sfruttamento indiscriminato delle risorse, cambiamenti climatici, sono solo alcune fra la moltitudine di sfide ambientali – naturali o spesso causate dall’uomo – che il pianeta si trova ad affrontare. In questo contesto le culture native, le tradizioni dei popoli indigeni che quella parte di mondo globalizzato e tecnologizzato ha finora voluto marginalizzare, sono state oggi sovente rivalutate come esempio di antichi stili di vita sostenibili che l’uomo moderno avrebbe ormai dimenticato.
Le gran parte delle filosofie e religioni indigene infatti includono nelle loro concezioni eco-cosmologiche un incontro e finanche una permeabilità fra la dimensione umana e non umana, implicando dinamiche metamorfiche, sogni e visioni teriantropiche e incontri con spiriti animali e vegetali. Tali espressioni delle culture native sono indubbiamente estremamente interessanti in quanto rivelano realtà epistemologiche, ontologie specifiche ed esperienze concrete di vita vissuta in mondi che fino a poco tempo fa erano i meno ‘contaminati’ del pianeta. Quelle esperienze che per i primi etnografi altro non erano che immagini allucinatorie o proiezioni di una fervida immaginazione mentale, si rivalutano oggi come la struttura essenziale delle prospettive indigene sul cosmo e sicuramente come aspetti di una conoscenza interiore ed esteriore di una cultura, di un modo di essere.
D’altro canto il tema ecologico è comunque da sempre connaturato ai sistemi indigeni di conoscenza animista, proprio perché coniuga la visione del mondo con la sua stessa spiritualità.
La facoltà di parlare il linguaggio degli spiriti, l’interagire con l’ambiente naturale, il racconto stesso di viaggi dai connotati ctonii o celesti, possono dunque essere letti come una sorta di eco-dialoghi con una natura che oggi sembra farsi sempre più conflittuale o con quella dimensione umana e non umana che non si sente più in armonia col cosmo.
Lezioni teoriche, discussioni ed esercitazione si svolgeranno dal 26 al 29 agosto nei seguenti orari:
– mattina 10-12;
– pomeriggio 14.30-18.30.
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